HIGHLIGHT


ASC NEWS

12/07/2017
Paese Poesia luglio 2017 - Belvedere Ostrense

Il maestro Carlo Iacomucci, recentemente, ha partecipato, in qualità di ospite, alla decima edizione del premio di poesia dedicato a "Biagino Casci" a Belvedere Ostrense, per aver illustrato, con una sua opera, la copertina del librocatalogo dove sono riportate le poesie dei premiati, l'invito cartaceo e il manifesto.
Per l'occasione, l’artista ha donato due sue opere incise, che sono state consegnate, come premio, ai finalisti del concorso. In segno di riconoscenza, sono state dedicate all’'artista Iacomucci sei pagine all'interno del librocatalogo "PaesePoesia 2017", contestualmente ad un breve testo critico della dott.ssa Patrizia Minnozzi (laureata in giurisprudenza, vive a Macerata. Ama l'arte, la fotografia,e la tecnologia).

L'incisore Carlo Iacomucci nasce nel 1949 a Urbino, città in cui, con serietà e costanza, ha potuto avvicinarsi, per gradi e per avvio naturale, alla grande tradizione della scuola urbinate, che porta avanti da circa 40 anni. Nella sua città natale, riceve la prima formazione artistica presso l’Istituto Statale d’'Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma, dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’'incisione e, in modo particolare, per l’'acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’'Incisione Calcografica che si tiene sempre ad Urbino.
La necessità di approfondire, lo stimola poi a frequentare, per soli due anni, la sezione di pittura dell’'Accademia di Belle Arti della stessa città. Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica, che prosegue fino al 2008: insegna Discipline Pittoriche all’'Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’'Istituto Statale d’'Arte di Macerata, dove vive ed opera. Dal 1972 ha partecipato a numerose collettive e personali sia in Italia che all'estero, realizzando anche edizioni d'arte con acqueforti. 

Immagine: Carlo iacomucci - Il giglio di San Giuseppe




22/12/2016
CIBO CARTE e ARTE - Mostra di Artisti Contemporanei dalla collezione di ASC Arte Sacra Contemporanea

Domenica 8 gennaio 2017
Ristorante Il Clandestino
Via Rosmini 5
Stresa VB - Italia

Nella splendida cornice del Verbano, presso il rinomato Ristorante di pesce “Il Clandestino” dello Chef Franco Marasco, avrà luogo l’evento “CIBO CARTE e ARTE” che comprende, una mostra di opere d’arte di Artisti Contemporanei Italiani ed Internazionali della Collezione ASC Arte Sacra Contemporanea, un pranzo esclusivo a base di pesce ed il Torneo di Burraco del Lago Maggiore. In mostra opere di giovani artisti e di artisti affermati: Ilaria Forlini, Nicola Liberatore, William Xerra, Antonio Spanedda, Gabriele Di Maulo, Nina Paley, Alberto Gianfreda, Giovanni Morgese, Silvia Venuti, Federico Cozzucoli, Stefano Pizzi, Bios Vincent, Vieri Parenti, Tarshito, Debora Fella, Florine Offergelt, Enrico Del Rosso e Mauro De Carli, oltre ad un’opera grafica di Picasso. A scopo divulgativo, è disponibile una brochure dell'evento contenente tutte le informazioni sulle opere e sugli artisti e che verrà distribuita al pubblico che interverrà all’evento, per far conoscere il mondo dell’arte contemporanea e tema sacro e non 
www.associazioneculturalecreati
va.
it/processed/20161212-124957-KTIGR-NAS.pdf. L’evento si aprirà con l’inaugurazione della Mostra d’Arte e la visita guidata alle opere in esposizione, a cui seguirà il pranzo, il torneo di Burraco del Lago Maggiore ad invito riservato ai soci di ACC e la premiazione finale. Tra le opere esposte 4 verranno selezionate e assegnate, durante la premiazione, ai vincitori del Torneo. Le opere resteranno in visione al pubblico fino a lunedì 16 gennaio 2017 con orario ore 10,00-12,00 presso il Ristorante Il Clandestino di Stresa. Partner dell’iniziativa: Dal Negro, Luigi Francoli Grappe, Torraccia Del Piantavigna, Bottega della Cornice, Il Clandestino Ristorante di pesce.

Per informazioni:
info@associazioneculturalecreativa.it




25/10/2016
Un'esposizione dei maestri e dei migliori allievi dell'Accademia di Brera all'University of Art and Design di Joshibi, Tokio

Tra il 3 e il 18 di novembre p.v. nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario delle Relazioni tra il Giappone e l’Italia una delegazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera composta dal Direttore prof. Franco Marrocco, dal Responsabile per le Relazioni Esterne prof. Stefano Pizzi e da due allievi della Scuola di Pittura, Francesca Vitali e Simone Parise, si recherà a Tokio presso l’University of Art and Design.

La missione, organizzata dai proff. Stefano Pizzi e Tetsuro Shimizu prevede i seguenti principali appuntamenti:

- L’inaugurazione dell’esposizione “Opere dei Maestri di Brera e dei loro migliori allievi”:
- Franco MARROCCO
- Italo BRESSAN – Barbara Canali
- Roberto CASIRAGHI – Flavia Albu
- Giorgio CATTANI – Maria Castagna
- Italo CHIODI – Alice Fiorelli
- Marco CINGOLANI – Pietro Andrico
- Angelo Antonio FALMI – Gabriele Quarta
- Ignazio GADALETA – Saeed Naderi
- Renato GALBUSERA – Francesca Vitali Boldini
- Omar GALLIANI – Carolina Corno
- Gaetano GRILLO – Wang Hao
- Giordano MONTORSI – Lara Ilaria Braconi
- Stefano PIZZI – Simone Parise
- Simona UBERTO – Erika Costa
- Dany VESCOVI – Letizia Prestipino

- La partecipazione ai work-shop di produzione tradizionale giapponese della carta e dei pigmenti.
- La tenuta di conferenze sull’Alta Formazione Artistica in Italia e a Brera a cura del Direttore prof. Marrocco e del prof. Pizzi.
- La tenuta di una conferenza sulla propria ricerca e di un workshop del prof. Pizzi, coadiuvato dagli allievi Parise e Vitali ed alcuni allievi di Pittura di Joshibi, nell’ambito del quale realizzerà un’opera che verrà donata alla quadreria dell’Università.
Nel mese di gennaio del 2017 una delegazione dell’University of Art and Design di Joshibi sarà ospite dell’Accademia di Brera con un analogo programma.
L’Accademia di Belle Arti di Brera e l’University of Art and Design di Joshibi hanno firmato nel corso del 2016 un accordo bilaterale che prevede, oltre agli scambi culturali, la possibilità per gli studenti di entrambi gli atenei di frequentare i corsi dell’istituzione partner.




13/09/2016
La chiesa di Santa Croce in Padova Presentazione della guida

Dopo alcuni anni dalla pubblicazione della guida del Torresino, esce il secondo numero della collana I luoghi dell'arte e della fede, dedicato alla chiesa di Santa Croce in Padova.

La chiesa di Santa Croce in Padova
a cura del Museo Diocesano di Padova
testi di Patrizia Dal Zotto

La guida sarà presentata al pubblico giovedì 15 settembre, ore 21.00, presso la Sala del Redentore in Corso Vittorio Emanuele II, 174, in occasione della Festa della Comunità della parrocchia di Santa Croce.

Interverranno
Andrea Nante
Carlo Cavalli
Patrizia Dal Zotto

L'ingresso è libero.

Il Museo è aperto con in seguenti orari:
da giovedì a sabato 15.00-18.00
domenica 10.30-13.00; 15.00-18.00

 




14/06/2016
IOTIAMO Capsula del Tempo di Antonio Spanedda

Il progetto artistico IOTIAMO dell'artista novarese Antonio Spanedda si arricchisce della CAPSULA DEL TEMPO concepita come un’opera d’arte per viaggiare nel futuro. In questa declinazione tecnologica e creativa del progetto d'arte contemporanea IOTIAMO i giovani sono inventori del proprio futuro, attori protagonisti, futuri spettatori e portatori di emozioni positive per cambiare il mondo.
E’ già stato provato che i viaggi nel futuro sono potenzialmente possibili. Le basi concettuali dei viaggi nel tempo affondano le proprie radici nella teoria, ben verificata, della Relatività Generale di Einstein, di cui a breve ricorre il centenario. Un filo conduttore che unisce lo studio di un possibile viaggio nel tempo nel macrocosmo e microcosmo sono proprio le CTC, ovvero quei percorsi temporali chiusi che connettono il passato e il futuro in modo circolare, consentendo una violazione della cronologia, ma pur preservando il principio di causalità. 
Per Spanedda IOTIAMO Capsula del Tempo è un esperimento artistico, e riguarda un tipo di viaggio nel tempo molto diverso da quello previsto dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica. In questo progetto possono partecipare tutti coloro che desiderano viaggiare nel futuro attraverso un'opera d'arte, diventando attori protagonisti oltre che futuri spettatori. A differenza delle capsule del tempo che solitamente sono sotterrate, IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo è un'opera visiva, da esporre nella scuola, in un'abitazione, in un museo.
Il primo "viaggio nel tempo" è stato fatto con i bambini della Scuola Primaria dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Novara il 20 novembre 2015. I bambini hanno partecipato con entusiasmo al primo Happening della Capsula del Tempo, ed hanno registrato i loro video messaggi per il futuro.
Grazie a questo progetto l'artista ha incontrato molti giovani ed ha scoperto che moltissimi di loro credono ancora nell’amore, nell’amore per la vita, per i genitori, per gli amici. Sono più attenti alle persone, alle diversità, all’ambiente ed essendo capaci di inventare nuovi linguaggi, sono molto creativi. 
Essi sono la prima generazione globale, con valori e modi di pensare convergenti, e per questo motivo hanno bisogno di un riconoscimento sociale.
"IOTIAMO 2045 Capsula del Tempo" con una cerimonia ufficiale il 21 maggio 2016 è stata consegnata all'Istituto Maria Ausiliatrice di Novara che avrà il compito di custodirla fino a quando verrà riaperta il 24 ottobre 2045.
La capsula è stata registrata al Collegio Oglethorpe The International Time Capsule Society ad Atlanta U.S.A. 

Al fine di raccogliere fondi per portare questo progetto ad altri bambini in altre scuole italiane è stato attivato un crowdfunding su www.eppela.com. Per ogni donazione sono previste delle ricompense.

Saper ascoltare e valorizzare il mondo giovanile è un dovere primario di tutta la società.




24/03/2016
L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore

Giovedì 31 marzo alle ore 18 alla Biblioteca Ambrosiana (Piazza Pio XI, 2 Sala delle Accademie) verrà presentato il volume  L’arte del fare GIANNINO CASTIGLIONI Scultore (Skira editore). Il bellissimo libro è il risultato delle recenti ricerche rivolte alla rivalutazione dell’attività di Giannino Castiglioni (Milano 1884 – Lierna 1971), uno tra i più importanti pittori, incisori e scultori del Novecento italiano. L’opera, curata da Eugenio Guglielmi, attraverso testimonianze dirette e studi monografici di giovani e accreditati studiosi, nonché inediti materiali d’archivio, mette in evidenza la formazione dell’artista e il suo rapporto con l’ambiente milanese nel clima culturale a cavallo tra il tardo simbolismo ottocentesco e il nascente Liberty. Particolare attenzione viene data alla formazione di Castiglioni presso l’Accademia di Brera e alle opere che lo resero celebre, tra cui ricordiamo quelle presenti al Cimitero Monumentale, i Sacrari dedicati ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e la Porta del Duomo di Milano. Un capitolo riguarda, infine, lo studio dei 350 gessi conservati presso il Comune di Lierna, dono degli eredi, nell’ottica della creazione di una Gipsoteca da inserire nei percorsi provinciali e regionali lombardi.

INGRESSO LIBERO 


[ download allegato ]

24/03/2016
PASQUA E PASQUETTA APERTI TUTTI I GRANDI MUSEI STATALI

In occasione delle prossime festività di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo i musei, le aree archeologiche e i luoghi della cultura statali resteranno aperti. Domenica 27 e lunedì 28 marzo i grandi musei statali rimarranno aperti, rispettando il normale piano tariffario. Una apertura straordinaria in tutta Italia dagli Scavi di Pompei alla Pinacoteca Brera, dal Castello di Miramare di Trieste al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, da Paestum agli Uffizi, dal Foro Romano e Palatino al Cenacolo Vinciano, dalla Reggia di Caserta al Colosseo, dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma ai Musei Reali di Torino, dal Museo d’Arte Orientale di Venezia a Castel Sant’Angelo, dal Museo Egizio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Per informazioni:
http://www.beniculturali.it/
mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti
/MibacUnif/
Comunicati/visualizza_
asset.html_1151786380.html

 




27/02/2016
La Misericordia Spettacolo teatrale di e con Lucilla Giagnoni

Lunedì 29 Febbraio 2016, h 21:00
Chiesa di San Graziano
Arona (NO), Italia

"Beati i Misericordiosi, perché riceveranno Misericordia"

A partire dalla Misericordia come virtù della reciprocità, l'interpretazione di Lucilla Gianoni ci guiderà in un percorso antropologico e spirituale: la beatitudine evangelica della Misericordia si erge a virtù morale e condivisa del vivere civile. La rappresentazione dell'incontro tra fede e dimensione civica nella vita di comunità prende forma sullo sfondo del Duomo e del Palazzo della Ragione, luogo d'intreccio tra l'autorità religiosa e il potere civile, per celebrare un valore condiviso, quello di Misericordia appunto, le cui radici affondano nella storia antica. A cura di: Vicariato dell’Aronese; Parrocchia di Arona; Associazione Partecipazione e Solidarietà.




25/02/2016
L’ENERGIA DEL FEMMINILE NEL BUDDHISMO TIBETANO

SABATO 5 MARZO 2016 - dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 16
CELSO - ISTITUTO DI STUDI ORIENTALI
Dipartimento Studi Asiatici
Archivio Arti Contemporanee
BSA Biblioteca di Studi Asiatici
Galleria Mazzini 7 – 16121 Genova - Italy

Il seminario "L'Energia del Femminile nel Buddhismo Tibetano" che si terrà sabato 5 marzo nelle fasce orarie 11-13 e 14-16, verterà sui temi Le forme del divino femminile, Le divinità ‘naturate di spazio’, Archetipo femminile e materno e Donne di illuminazione, e sarà a cura della Prof.ssa Carla Gianotti, tibetologa, docente di lingua e cultura tibetana, autrice di numerose pubblicazioni tra cui: "Donne di illuminazione: Dakini e demonesse”, Madri divine e maestre di Dharma" (Ubaldini),  “La vita di Milarepa” (UTET), prima versione italiana della vita di Milarepa condotta sull’originale tibetano,  “Il Grande Sigillo: la conoscenza originaria di Maha Mudra” (Mimesis), “Cenerentola nel paese delle nevi” (Utet). Il Seminario e' ad iscrizione.

Per informazioni:
tel [+39] 010586556
info@celso.org
www.celso.org




25/02/2016
Symbols

4 – 26 marzo 2016
Genova Palazzo Ducale - Fondazione per la cultura
Sala Dogana
Piazza Matteotti, 9
Genova, Italia

Inaugurazione venerdì 4 marzo, ore 18
Orario: mar-dom ore 15-20 Ingresso libero

16 incisori hanno riletto in chiave contemporanea i simboli dei monumenti funerari presenti in alcuni cimiteri monumentali europei e 10 tra musicisti e danzatori ne hanno tratto coreografie. Dopo le residenze d’artista di Avilés e di Dundee realizzate all’interno del progetto Symbols, una mostra evocativa nata dalle suggestioni dell’arte funeraria.

Per informazioni:
palazzoducale@palazzoducale.
genova.it
www.palazzoducale.genova.it



[ archivio NEWS ]


ABOUT  |  NEWSLETTER  |  ENGLISH  |  COLLABORA  |  RICERCA  |  CONTATTI
> APPROFONDIMENTI



23/08/2013
CARLO MARIA GIUDICI 1973 - 2013 Quarant'anni di vita artistica

La vita è come un viaggio e noi come l’albero, siamo provati da avversità che sono sempre in agguato ma dobbiamo “camminare” nel tempo verso la Luce all’orizzonte, con il dono della Speranza.

La pittura di Carlo Maria Giudici è fresca ed immediata, le colorazioni usate sono ricche e vivaci, poco materiche, con delicate evanescenze, molto luminose e sempre armoniosamente equilibrate nei toni e negli accostamenti cromatici. Il disegno svolge la funzione di sostegno ai dipinti, nei quali si evidenzia una ricerca estetica autonoma. La sua produzione comprende impressioni naturalistiche, soggetti primaverili, vigneti, nature morte, paesaggi, località suggestive di montagna e di mare, e alcuni scorci storici della sua città. Per realizzare i suoi dipinti egli utilizza gli oli, le tempere, gli acquerelli, i pastelli, il carboncino e le
tecniche miste. Vari suoi lavori sono eseguiti su vetro e su stoffa.

La vocazione artistica nasce dalla prima età, sono passati più di quarant’anni di pittura tra alti e bassi, tra soddisfazioni e amarezze, tra entusiasmi e delusioni, ma la gioia di dipingere c’è sempre; anzi direi che aumenta con la maturità e il passare degli anni. E’ come un grande amore! Tutta la mia vita artistica si è riferita a queste poche frasi che scrissi come introduzione nel 1975 alla personale di pittura che tenni in Torre Viscontea a Lecco, oggi ancora attuali e con piacere riscrivo: Non so se oggi all’Artista è permesso di presentare le sue opere, io penso proprio di sì. I miei lavori non perseguono una corrente pittorica definita. Chi è venuto a visitare le mie personali ha potuto rendersene conto che le opere esposte abbracciano varie correnti dal tradizionale all’impressionismo/astrattismo.

Ciò porta a considerare che la mia pittura, partendo dalla concezione che l’opera deve essere l’espressione visiva di un sentimento interiore unito ad una ricerca personale, porta il pittore a varcare ogni volta e sempre maggiornente la soglia dell’inconscio. Per questo al di fuori di qualsiasi impostazione commerciale, sono del parere che l’arte, essendo un’esposizione di sentimenti individuali, non deve abbracciare schemi di corrente che andrebbero a condizionare l’istinto di espressione. Dopo queste due parole rivolgo un grazie a tutti gli Estimatori ed Amici e a Chiunque mia ha seguito sia per curiosità e per interesse alle mie opere. E’ un cammino affascinante fatto di tante soddisfazioni, ma non privo di amarezze. Da parte mia ci sarà sempre un impegno crescente ed una speranza di riuscire a portare sempre emozioni nuove a Chi si avvicinerà ai miei lavori. Dopo questa piccola nota lascio ai Critici e a Tutti la volontà di trarre le conclusioni.
L’Autore Carlo Maria Giudici 1975
EDIZIONI IL QUADRATO MILANO

Carlo Maria Giudici
"1973 - 2013 Quarant'anni di vita artistica"
24 agosto - 9 settembre 2013
Sabato 24 agosto alle ore 11 presso la Biblioteca Comunale (Piazza IV Novembre, 1) di Dervio (LC) alla presenza dell'Artista e delle Autorità civili si inaugura la mostra personale di pittura Carlo Maria Giudici "1973 - 2013 Quarant'anni di vita artistica", 25 opere per illustrare e commentare i quarant'anni di attività artistica.
Per onorare la città di Dervio, sarà visionabile durante l'esposizione di pittura l'installazione "Regata", cinquanta barchette origami costruite con carta precedentemente dipinta dall'artista e timbrata per certificazione. La barchetta classica origami non ci racconta nulla di nuovo, tutti noi la sappiamo costruire. La novità è la carta su cui Giudici ha eseguito il dipinto che poi viene trasformato in barchetta.

La gioia di dipingere che accompagna tutta la vita.
Davide Vassena (sindaco di Dervio)

Quarant'anni di vita artistica sono molti, ma quando si trovano nei nostri ricordi sono un frammento del nostro vivere. Una scatola ormai chiusa da tempo, piena di emozioni che riaffiorano quando sono sollecitate dalla visione di qualcosa che abbiamo fatto o ci appartiene. I dipinti come nostre creature ci raccontano la storia. Ci ricordano i momenti della loro realizzazione, l'intimo odore dell'olio e dell'acqua ragia, l'evoluzione dell'acqua sulla carta nell'acquarello, la ruvidità e la naturalezza della tela grezza. Immagini, racconti, sensazioni che non si ripeteranno più. Le date di esecuzione indicate, ci allacciano agli avvenimenti nei quali siamo stati coinvolti in quegli anni. Momenti vissuti, molte volte dimenticati dalla caducità del tempo che scorre. La nostra missione di custodi del Creato è quella di cantare la Bellezza della Natura e salvaguardare il mondo che appartiene ai nostri figli che verranno.


SCRIVONO DI LUI:

- Mario Ferrario Critico d’Arte e Giornalista de IL RESEGONE giornale settimanale lecchese. Primo articolo pubblicato il 2 novembre 1973.
Giovane lecchese aspirante pittore
Ero solo, quel pomeriggio di sabato, nella sala della Torre Viscontea, ad ammirare e meditare la mostra di Berti. La presenza del custode seduto ad un tavolo e un poco annoiato nell’attesa dei visitatori, quasi non contava; c’era quel silenzio, solenne e completo, che aiutava le mie riflessioni e le mie note sulla mostra. Poi entrò quel ragazzo dinoccolato e smilzo come i suoi coetanei e vestiva con quella elegante trascuratezza dei giovani del nostro tempo, che infranse, senza volerlo, la mia meditazione. Lo vidi accostarsi ai quadri esposti non con quella superficiale indifferenza che molte volte notiamo tra i visitatori di una mostra, ma con riverente interesse ed umile disposizione. Mi incuriosì; ormai il filo dei miei pensieri era perduto e mi scoprii a seguire con simpatico interessamento, le movenze di quel giovane che indugiava, di tela in tela, in assorta contemplazione, con pensoso sguardo. Sembrava che levasse da quelle opere come da una fonte e leggesse, nel loro simbolico linguaggio, parole e parole rivelatrici, acquisendo un messaggio che pochi sanno recepire. Poi scambiandomi forse per l’Autore, si rivolse a me con una domanda che rivelava non il visitatore, né l’intenditore, ma il pittore.
Infatti Carlo Maria Giudici, nato a Lecco nel 1954, è un pittore. Fa piacere un volta tanto, non dover parlare di un artista conosciuto o famoso, ma di un giovane che, nelle discipline dell’Arte, è ancora ai primi passi, anche se promettenti. Per noi che giriamo mostre d’arte e siamo in contatto con gli artisti “sulla cresta dell’onda”, questi incontri sono tonificanti: ci aiutano, quando sono autentiche scoperte, a dimensionare un’ottica specializzata ed una consumata esperienza, sul metro della schiettezza che ci riporta alle sorgenti delle intuizioni artistiche. Solo per questo, perché ci sembra doveroso scendere dall’Olimpo e riscoprire i primordi, oggi parliamo di questo giovane pittore lecchese che nessuno conosce ma che è giusto che sia conosciuto. Carlo Maria Giudici non ha niente, all’apparenza, che lo diversifica nella mossa della nuova generazione; anzi è integrato (oggi si usa dire così) nelle manifestazioni di vita a volte stupende altre no, dei giovani del nostro tempo. Ha diciannove anni lavora come operaio in una azienda lecchese e, di sera, segue gli studi di perito industriale, all’Isituto Badoni, frequentando il terzo anno. Questa di lavorare di giorno e studiare di sera è già una credenziale che manifesta la sua serietà; ma c’è di più, perché il giovane dipinge, però di notte. Infatti ruba le ore al sonno per esprimere, con pennelli e colori, i fermenti e le ansie che germinano nel suo intimo e abbisognano di tradursi in segni e composizioni che manifestino i suoi sentimenti. Non ha avuto maestri o ispiratori: la sua arte è nata spontanea e irruente, nella solitaria ricerca di un modo espressivo che soddisfacesse l’imperioso bisogno di esternare sentimenti forti e delicati radicati in un mondo poetico privato.
Ha iniziato cercando di fissare le suggestioni che gli venivano da un paesaggio o da uno scorcio della natura, adeguandosi ai classici solenni figurativi e tradizionali che sono il banco di prova di ogni pittore. Ma si sentiva attrarre dal colore, dalle composizioni, urgeva in lui il bisogno di una espressione personale lungi dagli schemi, capace di dare figura alle voci che suonavano nella sua anima. E, nell’astrattismo, ha trovato il mezzo congeniale che gli consentiva di fare poesia dipingendo. E’ povero di “referenze”, ma appunto per questo la sua “verginità” odora di pulito, di spontaneo, di vero.
Nel 1973 ha partecipato a concorsi a Pontida e Carenno, ed ha esposto i suoi quadri nella rassegna degli amatori d’arte, sul lungo lago di Lecco. Ho visto una serie di suoi quadri e posso dire che mi sono piaciuti. Giudici dipinge senza trucchi o tecniche particolari; pennella sciolto nella semplicità dei suoi diciannove anni (che sanno di sorrisi, di musiche, di luce e di gioia) componendo con i colori quelle delicate poesie che, non molto tempo fa, scriveva su un foglio di carta. E riesce a commuovere, a portare chi guarda nell’incanto di un’età che per tutti e indimenticabile.

- Mario Ferrario Critico d’Arte e Giornalista de IL RESEGONE giornale settimanale lecchese. Articolo pubblicato il 12 febbraio 1974 in occasione di una personale di pittura a Lecco.
Si tratta di un giovane pittore lecchese che, per la prima volta, mostra i suoi lavori ai suoi concittadini. Giudici è un pittore che continua la bella tradizione della pittura lecchese, e questa sua mostra nella città natale, dopo aver avuto il battesimo ufficiale in altri lidi, rappresenta il compimento di una aspirazione sentita e agognata. Giudici dipinge più con il cuore e la mente che con la tecnica consumata delle varie scuole: il risultato è una splendida sincerità espressa in tele che dimostrano il suo impegno, la sua indiscutibile vocazione, la sua espressionalità che riescono a conquistare gli occhi. Paragonare il giovane Giudici per un momento a un nuovo Morlotti, vale a dire ad una futura e importante firma della pittura italiana, non ci sembra azzardato: ci sono tutti gli elementi “in nuce” per avvalorare tale ipotesi. Negli eleganti ambienti dove i suoi quadri sono esposti, diventa difficile l’indifferenza: si è obbligati a fermarci, ammirati e pensosi, davanti alle sue opere.

- Gemano Campione Esperto in arte e cultura e Giornalista articolo pubblicato sul catalogo ARTE A LECCO edito da Ediz. Agielle 1975
Carlo Maria Giudici soffre per aver poco tempo da dedicare alla pittura, ruba le ore al sonno per finire un quadro, passa i giorni di festa andando in giro a caccia di scorci caratteristici da fissare con il carboncino sulla tela o su un pezzo di carta. L’andare in giro è una delle sue prime operazioni che Carlo Maria Giudici compie per realizzare un quadro. Il suo “bighellonare” per i vecchi rioni lecchesi è sostenuto da un attento spirito di osservazione che è già una scelta ben precisa di questo o quell’angolo di strada di questa o quella inquadratura. Ci sono quindi lo schizzo, le poche linee tracciate, qualche ombra. L’artista in quei momenti riesce anche ad assimilare una certa atmosfera della località, cogliendo i particolari più interessanti di un portone, di un giardino, dello sfondo di una collinetta.
Il quadro vero e proprio nasce poi al chiuso delle quattro mura. Pur mantenendosi aderente alla realtà colta, Giudici esprime tutto se stesso reinventando fantasticamente, soprattutto con una tavolozza personalissima, le case, i vicoli, i balconi,i cieli, le colline, i giardini.
C’è poi un’operazione di sintesi con la quale l’artista dimostra sensibilità e capacità espressiva originali. Vengono eliminati alcuni particolari superflui, si porta in evidenza invece qualche altra cosa su cui gli occhi dell’artista si soo posati più intensamente. Il colore è, per lo più, tenuto sui toni caldi con bellissimi gialli e verdi.
Difficilmente si notano squarci violenti o scompensi tra l’una e l’altra parte di un quadro. La unitarietà di base è il colore, vero punto di forza della pittura di Carlo Maria Giudici.Le opere recenti di questo giovane artista rappresentano scorci ed angoli caratteristici di vari rioni lecchesi. E’ un omaggio alla Lecco di un tempo, è riproporre all’attenzione di tutti testimonianze anche umili del passato di una città. In questo modo, anche la pittura diventa operazione culturale di estremo interesse.

- Ermanno Raimondi Critico d’Arte e Giornalista articolo pubblicato sul trimestrale di arte e cultura ECO di Castellanza e Valle Olona – Luglio/Settembre 1976
ARTISTI GIOVANI IN VETRINA – Carlo Maria Giudici
Osservando la pittura di Carlo Maria Giudici, ancor giovane artista lecchese fra gli scorci esposti si ha netta sensazione di addentrarsi di pari passo in luoghi d’altri tempi, dove il riposo invitante porta alla meditazione, e favorisce una scelta legata non solo alla ricerca di una vocazione ricca di straordinaria capacità istintiva.
Della pittura non vuole inventare niente e nel contempo non vuole plagiare maestri insigni. La sua giovane esperienza è permeata di una coscienza avulsa da falsi dogmismi.
Eppure nei suoi scorci prediletti la poesia fa capolino, richiamata dai chiaroscuri appaganti con cromatica viva, anche se contenuta nella realtà che dal sapiente pennello scaturisce caso mai nell’equilibrio riposante. Stradelle, rioni amici rispecchiano l’amore verso la sua terra ed i punti più remoti, sono portati alla ribalta Acquate, Olate, Belledo, Gemanedo, Maggianico, Pescarenico, Malgrate, Oggiono e via, via s’elencano senza interruzione e continuano un messaggio pregevole ed accogliente.
Carlo Maria Giudici è giovane, ma ha già fatto parecchia strada, perché ogni impronta dettata dalla serietà integra che onora la sua ricerca basata “sul suo piacere” e non su quello “che può piacere”. Non vi sono stranezze. Non a caso diciamo che uno dei suoi pregi è la coerenza perché anche se giovane l’importante è non tradire se stessi. Nel contesto narrativo il discorso continuo, ma i contenuti si basano sempre sull’amore verso la pittura, per il colore, la ricerca del cromatismo, la perfezione, la poesia.
In ogni personale Carlo Maria Giudici ottiene limpide affermazioni, affermazioni che soddisfano gli estimatori e soprattutto se stesse. E queste significative esperienze temperano il suo animo di uomo e d’Artista.
In questa personale Giudici non cerca compratori folli, anzi li schiva, con questa sua nuova fatica vuole essere vicino a chi nella pittura prima di ogni altra cosa cerca l’arte vera per donarla al visitatore, quasi fosse un messaggio di nuova vita.
Siamo certi che il modo migliore di presentarlo al pubblico che già lo conosce e per l’anonimo, prima d’ogni altra cosa sia l’umiltà, la personalità semplice e vera e che soprattutto quello che più raramente oggi si trova: un artista che non si “dà da fare” per emergere, ma viene seguito e ricercato perché alla fine ciò che crea emerge.

- Salvatore De Lillo Giornalista articolo pubblicato sul settimanale lecchese IL GIORNALE DI LECCO il 15 maggio 1979 in occasione della Personale di Pittura tenta a Lecco presso il Convegno Toniolo.
CARLO MARIA GIUDICI
E’ un pittore da tenere d’occhio Di lui si è già scritto molto. La giovane età; la copiosa produzione iniziale, dedicata esclusivamente agli scorci dell’antica Lecco; la stesura accurata di ogni particolare importante; sono stati motivi sufficienti per l’enunciazione di numerosi giudizi da parte dei critici. Le prime tele testimoniano certamente la sua origine autodidattica. Il pennello viene usato per disegnare, più che dipingere con tratti marcati, di evidente reminiscenza scolastica. Ma sarebbe stato facile per Carlo Maria Giudici riprendere i numerosi angoli rionali lecchesi, descrivendone fedelmente con i loro colori melanconici, se pur pervasi da un profondo alito di poesia. Invece il giovane pittore lecchese ha chiesto aiuto ai colori per trasmettere vivacità a tanti vecchi scorci manzoniani, incupiti dal tempo e dall’umido. L’amore per la sua città scaturisce da questo desiderio di cromatizzare necessariamente la scena, senza inventare nulla, ne copiare alcuno.
Lo spettatore ritrova improvvisamente interesse e curiosità per tanti angoli dimenticati, eppure così colmi di storia e di vita paesana. E’ il primo merito raccolto da Giudici con la sua figurativa aliena da qualsiasi smaliziato “mestiere”. Ma la produzione non si arresta alle espressioni vive di una ripresa “fotografica” eseguita colpennello. La sua impazienza nel ricercare nuove immagini, lo induce a cimentarsi in alcuni dipinti di chiaro concetto impressionista. E allora rivedendo i primi quadri si intuisce come Giudici abbia sempre intrecciato un lungo dialogo con quei caratteristici scorci di lecco Si è aggirato instancabilmente per i vicoli di Pescarenico, di Belledo, di Acquate, per cercare ispirazione, ma soprattutto per “interrogare” quelle mura canute. Ha trasmesso a quei quadri il colore per scoprire il vero modo di dare espressione alla propria inventiva artistica. A quella figurativa Giudici guarda con affetto ma ormai l’evoluzione è in atto; la figura gradualmente si astrae; i colori si accostano con maggiore impegno; soprattutto l’immagine assume toni più riflessivi. E’ una pittura più sofferta, meno immediata, ma la sinfonia della natura trova lentamente una rappresentazione più ampia. Lo studio continuo delle sfumature, la scelta severa di una coppia di colori, la peculiarità degli sfondi sempre più ampi sono testimonianza di una rapida evoluzione artistica. Molti lo rammentano ancora come il “cantore su tela” degli scorci lecchesi ma presto lo vedremo interprete convinto di una realtà pittorica colta con gli occhi della mente, meno fotografica e figurativa e più astratta.

- Leonardo Todeschini Giornalista articolo pubblicato sui giornali lecchesi IL GIORNALE DI LECCO e IL RESEGONE il 19 gennaio 1981 in occasione della Personale di Pittura tenuta ai Piani Resinelli presso l’Hotel Resinelli.
Vivo successo della personale di carlo Maria Giudici presso l’albergo Resinelli 40.
Ad una prima occhiata si poteva subito cogliere il cursus artistico di Giudici che risultava evidente nella disposizione dei quadri nell’albergo “Resinelli” in occasione della personale del pittore. Dai primi acquarelli dai colori e dal disegno marcati e aggressivi, dati dalla sua giovinezza artistica, Giudici trova nell’olio l’espressione più dolce e tenue delle immagini, ancora però legate ad un naturalismo che non calza all’animo del pittore. Si nota dalla ricerca dei colori e delle forme, gli uni intensi e le altre volutamente vaghe. Da questa ricerca di un’espressione più intensa ed efficace e nello stesso tempo di più immediata realizzazione nasce l’accostamento di Giudici alla “spatola”. Con l’ausilio di questa tecnica l’artista si getta nell’edificazione di castelli policromi avvolti nella nebbia (come nel caso dell’opera “Impressioni di Milano”) o si tuffa nelle cupe acque “blue oltremarine” di un canale, conferendo alla tela una loquacità estrema, dosando colori e modellando forme dotate di propria individualità e plasticità pur rispettando la completezza dell’opera. L’espressione dell’insieme è di grande efficacia: sembra proprio che la spatola abbia trovato in Giudici un valido artefice.

- Cristina Rigamonti Scrittrice articolo pubblicato sul giornale lecchese IL RESEGONE il 18 giugno 1982 in occasione della Personale di Pittura tenuta presso la Biblioteca Civica d'Annone Brianza LC
Figurativo e Astratto nei quadri di Giudici
Domenica 13 giugno si è conclusa la personale del giovane pittore lecchese Carlo Maria Giudici aperta venerdì 4 giugno. Giudici ha esposto una quarantina di quadri che rappresentano le ultime tecniche usate: tempera laccata e olio su masonite. Due gli stili presentati: figurativo e astratto, entrambi ricchi di colori usati con sobria armonia. I contenuti variano da paesaggi brianzoli, ad angoli nascosti del circondario, a visioni un po’ trasfigurate di Venezia, Lecco, Monterosso, Portofino: da tutto ciò traspare l’animo giovanile, semplice, immediato del pittore, fondamentalmente eclettico riguardo a contenuti e stili. Di lui hanno scritto diversi critici d’arte e numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti dal 1973, anno in cui, allora soltanto diciannovenne, si presentava per la prima volta nella Rassegna di giovani talenti, organizzata dalla provincia di Como, ottenendo una medaglia d’argento.

- Articolo redazionale pubblicato sul quotidiano della Provincia di Como L’ORDINE pubblicato il 27 ottobre 1982.
Giudici espone a Milano al circolo “Carlo Erba”
Lecco - Significativo riconoscimento al valore professionale per il pittore lecchese Carlo Maria Giudici che, fatto abbastanza inconsueto per un giovane (Giudici è nato nel 1954) in questi giorni espone a Milano al Circolo Artistico e Culturale “Carlo Erba” di Via imbonati. E’ la prima vera e propria personale dell’artista lecchese nel capoluogo lombardo dove, peraltro, ha già ottenuto in questi anni significativi riconoscimenti per meriti artistici tra i quali segnaliamo le tre targhe Sever, Spes e Matisse.
La critica, soprattutto locale, si è ampiamente occupata di Carlo Maria Giudici, specie in occasione delle sue ormai numerose personali iniziate nel 1973. Ci piace ricordare in particolare, dell’opera del Giudici, il giudizio espresso da Cristina Rigamonti: “Nata come omaggio alla terra natale la pittura di questo giovane artista è poi approdata all’astratto che, forse, meglio si presta ad esprimere l’intensa forza ispiratrice che, libera da schemi, da tecniche fisse, può esprimersi con impetuosa sincerità. Tutto ciò tuttavia non si traduce in violenze espressiva, in forzature cromatiche, ma è sempre presente una armonia nelle tele, che lungi dal compromettere la spontaneità, ne esalta la portata”. Ma è l’artista stesso che, meglio di ogni altro, può presentare la propria opera: “ I miei lavori non perseguono una corrente definita – spiega Giudici – e che è venuto a visitare le mie personali ha potuto rendersene conto che le opere esposte abbracciano varie correnti dal tradizionale all’impressionismo, all’astrattismo. Ciò porta a considerare che la mia pittura, partendo dalla concezione che l’opera deve essere l’espressione visiva di un sentimento interiore unito ad una ricerca personale, porta il pittore a varcare ogni volta e sempre maggiormente la soglia dell’inconscio. Per questo al di fuori di qualsiasi impostazione commerciale, sono del parere che l’arte, essendo un’esposizione di sentimenti individuali, non deve abbracciare schemi di corrente che andrebbero a condizionare l’istinto di espressione.

- Giuseppe Martucci Direttore di ARTECULTURA Milano pubblicato sul numero di Luglio 2006
Pittura tonale di consistente poetica di luce che illumina e diffonde la purezza del colorecalore in tensione di serenità a riflesso d’animo. L’olio e l’acquarello sono le tecniche che più occupano il fare pittura di Carlo Maria Giudici, anche se altri materiali sono parte interessata alla composizione pittorica in vena di contemporaneo.

- Gennaro Montanaro Presidente Associazione Culturale Amici del Quadrato di Milano pubblicato sull’Edizione Artistica Pittori e Scultori Italiani del Novecento 2007
L’amalgama del colore per Lui è una cosa naturale, è sapientemente mescolata in equilibrio di toni e i gialli, i verdi e gli azzurri sembrano che vogliano uscire dalla tela. Le ricercate ed evanescenti prospettive rivelano uno spirito di osservazione ed una volontà di approfondimento psicologico dei soggetti interpretandoli con il suo senso artistico e trasformandoli così, con il suo estro e fantasia, inserendo la sua pittura nel seno della poesia.

- Mario Ge Presentazione Personale di Pittura 2006 Palazzo Agudio Malgrate LC
Quando ti poni di fronte alle opere di Carlo maria Giudici sei sollecitato da una sensazione visiva che lascia subito spazio ad un’emozione profonda, che in qualche modo fa sentire tuo ciò che vedi.
E’ come se il dipinto fosse una provocazione al tuo istinto ed ai tuoi sentimenti, più che il racconto di ciò che l’artista ha dentro di sé.
In questo senso Giudici è un artista generoso, che ti lascia spazio per completare la sua proposta artistica con i tuoi dettagli emotivi.
Lo strumento fondamentale usato per “fare arte insieme” a chi guarda è il colore, gestito con intelligenza nel modo di porlo, di accostarlo, di accentuarlo, di sfumarlo, di farlo diventare nelle opere più recenti quasi un non-colore, che riesce ad emozionarti più di qualsiasi tonalità marcata.
Uno spirito libero, che ti sa coinvolgere.

- Elisabetta Pozzi Recensione critica rilasciata al premio I° Edizione Collettiva Internazionale di Pittura Premio S. Giacomo 2006 Vestreno LC
La pittura fresca e spontanea di Carlo Maria Giudici trascina lo spettatore in un mondo magico, dove l’immagine prende forma e colore con parametri sottili e sfuggenti, quasi ovattati in una dimensione da sogno.
Chiamati a confrontarsi con le sue espressioni se ne resta piacevolmente incatenati, in una perfetta simbiosi con lo stato d’animo dell’artista, che riesce a fissare sulla tela ciò che si desidera vedere, come in una sorta di contemplazione sacra.
L’abilità e la leggerezza del tratto, delicato anche nelle sporadiche tinte forti, accompagnano il dipinto accarezzandone le dimensioni, quasi a smussare l’impatto con la realtà esterna. Gli inserti e gli accostamenti di altri materiali, quali legno, metallo e pietra, sollecitano lo sguardo, spronandolo a oltrepassare le tela per lasciarsi abbracciare dall’opera, in un gioco evanescente e impalpabile di luci e colori che si intrecciano in un infinito ricorrersi di
sensazioni piacevoli.

- Ester Foglia Recensione rilasciata al Premio Critica 2006 II° Edizione Galleria Eustachi Milano
La prima impressione che si ha, osservando le opere di Carlo Maria Giudici, è quella di essere di fronte all’essenza stessa del colore, sostantivo che, utilizzando per definizioni più specifiche suona come cromatico, cromia… parole il cui elemento primario è il cromo; un nome che da la sensazione di un personaggio mitologico possente, mentre in realtà è un elemento chimico molto impiegato come catalizzatore.
Tutto questo per dire ciò che può accadere visionando i dipinti di questo artista; essi possono provocare – per così dire – una catalisi, producendo un immediato processo di coinvolgimento nell’opera d’arte che diviene ad un tratto, accessibile, piacevole, godibile e appagante.
Quella di Carlo Maria Giudici è un’arte gioiosa, a tratti fiabesca, in cui egli usa la forma quando serve ai suoi scopi, ma che è prevalentemente basata sul colore che, per lo spettatore, si fa scoperta ed esperienza. I fondi chiari, bianchi, come un grande silenzio, accolgono il canto di accostamenti tonali, di accordi cromatici e di contrasti; come un fiume d’acqua cristallina si depositano sul foglio forme geometriche o morbide curve che creano figure fantastiche o conosciute. In questo modo l’artista dona al pubblico dipinti in cui paiono non esistere ombre, ma solo luce, colore puro e splendore cromatico.

- Simone Recaldin Presentazione Personale di Pittura 2006 Biblioteca Civica “Gianni Secomandi” Vercurago LC
Elementi naturali rivivono nei dipinti di Carlo Maria Giudici a testimonianza del legame indissolubile tra il panorama rupestre delle valli lecchesi e il mondo operoso delle comunità montane.
Filigrane e particolari metallici impreziosiscono i paesaggi, donando riflessi inaspettati agli scorci alpestri per creare atmosfere intense e originali.
Tinte forti e colore pastello si alternano a disegnare specchi d’acqua e caldi tramonti sullo sfondo della montagna lecchese.

- Gianni Ianuale Recensione 2007 Accademia Internazionale Vesuviana - Napoli
Tempere, acquarelli, olii e altro sono i sentieri colorati e introspettivi dell’artista nato a Lecco ove risiede. Fiori, Paesaggi, Cortili, Campagne, Marine, Giardini, Tramonti, figure e metafisica, sono solo una parte della produzione artistica di Giudici che opera presso lo studio di Via Timavo, 11 nella città lombarda.
Una pittura sobria, che non trascura l’impressionismo, delicata, intrisa di valori e performance che sfociano in un lirismo espressivo motivato soprattutto dallo spirito, nonché da chiavi di lettura che si rifanno all’interiorità.
Un dipingere, quello di Carlo Maria Giudici, che scivola tra icone di pensieri; tracciati che donano alla luce come all’ombra sfumature che aleggiano come petali di sogno su strati e substrati matrici dove il senso del bello si identifica soprattutto nella natura.
Giochi, fraseggi, evoluzione ontologica e metafore cromatiche, volteggiano tra miscelati colori quasi vellutati, come per offrire all’occhio critico teologia e poesia come richiamo dell’Ente.
Certo, che la pittura di questo sensibile artista va osservata completamente a colori come nella sua versione, ma anche col bianco e nero i temi non si distaccano tra loro e formano valori sostenuti da un humus dimensionale, da un insieme di spessori che stimolano l’artista a riportare tra i colori contemporanei il proprio modo di essere e di trasmettere le cose.
Un impegno personale, quello dell’autore, proiettato ad esternare palpiti e stati d’animo con un bagaglio ricco di versificazioni oleografiche, dove il concetto della pittura emerge sovrano, quasi come una preghiera richiamante ad osservare la bellezza delle cose in un indelebile bisogno di vivere Dio.
Vi sarebbe molto da dire sulla pittura odierna, ma le svariate mostre e il variegato curriculum dell’artista, ci danno una perfetta risposta all’occhio critico e non ci resta che augurare a Carlo Maria Giudici di continuare a sentire attraverso l’arte la musica della sua coscienza.

- Flavio De Gregorio Testo Critico 2007 - I° Premio Città di Alessandria / I° Premio della Critica - MODERNART- ACCADEMIA SANTA SARA di Arti Lettere Scienze Lavoro Spettacolo - Sez. Arti Figurative - Alessandria
“Composte nell’insieme relativo al singolare e cauto desiderio di contemplazione, vive in quello che è attinente alla sempre e reattiva analisi del circostante ambientale e naturalistico, i soggetti del pittore Giudici Carlo Maria, sono a testimoniare come nel risveglio evocativo si identifica la intrinseca obbiettività in relazione a eventi capaci di reagire con dedita e rinnovata proiezione simmetrica.
Pertanto l’opera d’arte realizzata dall’artista Carlo Maria Giudici si presenta colma di sillogismi che condizionano molto il già significativo ed orientativo confronto dal quale poi, sono silenti ma capite perché assai espressive e ricche di condivisi riordini concettuali, le toccanti nonché illusive risposte capaci di segnare la struttura pittorica da gaudio effetto cromatico disposto nel sussultante e meticoloso movimento.
E’ perciò semplice poter interagire per poi confrontarsi nello spazio, nel confine a seguito dei quali si instaurano le visioni direi pure così simboliche, di un estetico assai ben definito.
Per poter affermare con assoluta certezza il significato storico sociologico trasmesso dall’opera pittorica dell’artista Giudici Carlo Maria, nel rispetto della propria iconologia si inspirano tutti gli istanti percettivi da cui sono propense le condizioni vitali dello stesso autore, come voler comunicare la grande e attesa forma che Egli rappresenta e dona in una moltitudine di colori.”

- Caterina Lunghi Recensione 2007 Personale di pittura presso CHIESETTA di SAN GIUSEPPE Cassina Rizzardi Como.
Primavere, vigneti, fiori di campo, tulipani selvatici, paesaggi… Colori vivaci, genuini, luminosi. Verdi, azzurri, bianchi; ma anche molto giallo e rosa. Tocchi ora più leggeri e delicati, ora più decisi e pieni, per trasmettere, come testimoniano i titoli dei quadri, soprattutto impressioni e sensazioni.
Freschezza. Spontaneità. Leggiadria. Queste le sensazioni che vengono subito in mente davanti alle opere di Carlo Maria Giudici, artista lecchese tra i più genuini e appassionati dei nostri giorni.
Se si osservano con più attenzione, i suoi quadri sprigionano cura, dedizione, sensibilità. Dalla sua arte, fatta di tinte primaverili e cristalline, zampilla gioia di vivere.

- Rosita Morelli Docente Lettere Filosofia presso Licei di Avellino insegna storia e filosofia presso il Liceo Mancini – Membro giuria Concorso Artistico e Letterario CITTA’ DI AVELLINO – TROFEO VERSO IL FUTURO XXIX EDIZ. 2006 Ediz. Menna - Recensione 2007 Personale di pittura presso Circolo Artistico Bergamasco - Bergamo.
L’Arte di Carlo Maria Giudici è racchiusa in fresche e coinvolgenti rappresentazioni, vere intuizioni, interpretazioni della realtà ed anche ricerca di verità ideali in perfetta libertà. Giudici è un sognatore che acconsente di sognare il mondo reale nella libertà rapportata a se stessa, alle proprie idee, alla propria storia.
L’Arte espressa dal pittore Giudici serve alla bellezza nella serenità di possedere la forma, chiave organica dell’esistenza per raccontare in un “ work in progress” la felicità attraverso la sua opera. La pittura di Giudici trasforma lo spazio e il tempo, il tempo in spazio e così tutto è poesia silenziosa che vede e non si sente, ma che l’occhio dell’artista aspira ad esprimere con lo stesso fascino della musica che addolcisce anche il cuore più selvatico. Tutto questo si prova guardando i quadri del nostro pittore che esprimono armonia di vita e natura, gaudio cromatico in un sussultante movimento.
Il genio di Giudici, creatore di bellezza, fornisce all’arte regole per un’ispirazione che urge dentro di lui e chiede di essere espressa come distacco dai canoni di vita per ripararsi dalle infelicità, dal dolore.
Si ritrova tra tinte cristalline e primaverili, gialli, verdi, azzurri lo Streten (lo sforzo) dell’uomo – artista - pittore al Senhsucht (desiderio, aspirazione struggente) all’Infinito nell’agape, nell’Amore visto come partecipazione vera all'umano vivere.

- Ermanno Sogliani recensione 2007 - 6° Trofeo BA-ROCCO 2007 ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARTE BA-ROCCO” Milano
Mondo del Lario nelle cromie di Carlo Maria Giudici.
Nato e cresciuto in terra lombarda, di antiche radici tradizionali del lago Lario, Carlo Maria Giudici è stimato pittore autodidatta con vocazioni artistiche già espresse nell’adolescenza. Le sue attitudini pittoriche sono figurative, con richiami ad un impressionismo astratto, ricco di cromie e di luminosità. L’utilizzo di materiali e tecniche è vario ed eclettico. Carlo Maria Giudici realizza schizzi a matita, a carboncino, ad acquarello, a tempera acquarellata, ad olio, crea con fervida inventiva collage di materiali diversi, dipinge su vetro, su tessuti, su masonite.
In una carriera trentennale numerosi sono gli attestati, i riconoscimenti professionali conseguiti, tra cui Il Leone d’Oro di Ferrara (1983) fino al recente Città di Alessandria, Modernart 2007.
I soggetti di Carlo Maria Giudici si evidenziano prevalentemente nelle vedute, negli scorci paesaggisti lombardi, del Lago di Lecco, delle inquadrature di piccoli monumenti gioielli artistico culturali, borghi brianzoli, vigne, vedute alpestri del Resegone, del Pian dei Resinelli, Valvarrone e Valsassina. Anche impressioni coloristiche genuine, di fiori, di panorami di mare ed altro ancora.
Con un tocco di magia, l’amore per il paesaggio lombardo ha accompagnato Carlo Maria Giudici per tutto il suo percorso artistico. Inesistente, però, la presenza della figura umana.
Cromie gioiose, fiabesche, luoghi che l’Artista restituisce in atmosfere splendenti, armoniose, serene, spontanee, con passione e viva sensibilità artistica.
In una produzione rappresentativa carica di luce, di modulazioni equilibrate, di tonalità, di sfumature, di valenze espressive, l’interiorità di Carlo Maria Giudici si manifesta liberamente con spontanea passione pittorica, in disponibilità naturale, lirica, vibrante nel segno e nel colore.
I quadri di Carlo Maria Giudici fanno rivivere la memoria storica dei luoghi familiari, ritratti con gli occhi e con il cuore, in un disegno di valori che, al di là dell’esteriorità, è lezione da considerare.

- Cesare Morali Presidente Circolo Artistico Bergamasco Bergamo - Recensione 2007
Introduzione alla Personale di Pittura
La sua pittura è fresca ed immediata, le colorazioni usate sono ricche e vivaci, poco materiche, con delicate evanescenze, molto luminose e sempre armoniosamente equilibrate nei toni e negli accostamenti cromatici. Il disegno svolge la funzione di sostegno ai dipinti, nei quali si evidenzia una ricerca estetica autonoma. Il repertorio della produzione di Carlo Maria Giudici comprende impressioni naturalistiche, soggetti primaverili, vigneti, nature morte, paesaggi, località suggestive di montagna e di mare, e alcuni scorci storici della sua città.
Nella varietà dei toni cromatici prevalgono le colorazioni verdi, gli azzurri e i luminosi gialli. Il pittore, che rappresenta una voce schietta con un suo personale linguaggio artistico, interpreta i vari soggetti con sentimento e originalità. Per realizzare i suoi dipinti egli utilizza gli oli, le tempere, gli acquerelli, i pastelli, il carboncino e le tecniche miste. Vari suoi lavori sono eseguiti su vetro e su stoffa.

- Aloisio Bonfanti Giornalista storico - stralcio articolo Giornale di Lecco – del 15 ottobre 2007 Giudici in trasferta a Bergamo
Le sue opere si notano, infatti, per paesaggi velati e sfumati, accompagnati da un contrasto vivace di colori. Sono espressione di sentimenti di profonda riflessione, di attenta meditazione di fronte al paesaggio, ritenuto ed individuato come componente fondamentale della storia.
Sembra che nei paesaggi velati di Carlo Maria Giudici vi sia quasi un rimpianto per il tempo che corre così rapidamente, per ideali non raggiunti, per un mondo che resta lontano da quelle condizioni civili e culturali, pur a parole tanto auspicate.
Giudici, nato a Lecco nel 1954, autodidatta, ha iniziato giovanissimo con le prime partecipazioni a mostre organizzate dall’Associazione Amatori d’Arte, club di artisti lecchesi sorto negli anni ’60 con sala di esposizione nella Contrada Larga (Via Cavour), in un cortile della vecchia Lecco, cancellato dalla demolizione di complessi per far posto al nuovo centro Isolago.
Da allora è stato un susseguirsi di partecipazioni di vario tipo, con un denso curriculum dove spiccano tra i riconoscimenti più recenti il premio Sant’Ambrogio 2006 dell’Associazione culturale Amici del Quadrato Milano, il Premio Internazionale Artistico di Corfù, il Liberarte di Mattinata (Foggia), il Trofeo verso il Futuro della città di Avellino, il Premio Internazionale ANPAI Franco Delpino a Santa Margherita Ligure ed il Grand Prix Giorgio Vasari a Firenze 2008.

- Salvatore Russo Presidente Accademia Internazionale dei Dioscuri Taranto – Collettiva itinerante “I Maestri del Colore” Venezia – Alberobello - Gran Premio del Portogallo – Roma 2008
Illustre Maestro,
In qualità di presidente dell’Accademia Internazionale dei Dioscuri, mi piace sottolineare che siamo lieti ed onorati allo stesso tempo di annoverare tra i nostri soci, un Maestro Italiano del Colore, contemporaneo che partecipa attivamente alla via artistica dell’Accademia dei Dioscuri con la sensibilità pittorica sintomo di una raggiunta maturità artistica che lascia lo spettatore stupito e attonito, che si immerge totalmente nel mondo pittorico del maestro traendone beneficio all’animo.

- Giovanna Li Volti Guzzardi Presidente - Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori (A.L.I.A.S.)-MELBOURNE-AUSTRALIA
I quadri del Pittore Carlo Maria Giudici mi hanno colpito al cuore per i suoi colori caldi e vibranti, che affascinano e danno la sensazione di vivere in un'eterna primavera.
Gli straordinari paesaggi colorano la natura di perenne gioia in uno sfavillio di colori magiciche donano miriadi di emozioni a chi ha la fortuna di ammirare queste Opere d'Arte di grande valore. Ogni suo quadro sprigiona magia e incanta per la festa dei colori con cui gioca il nostro Maestro d'Arte nei suoi dipinti.

- N.D. Fernanda Banchi Presidente Accademia Internazionale Gentilizia “Il Marzocco” di Firenze
Motivazione critica - Premio Gran Prix Internazionale “GIORGIO VASARI” 2008
I poetici acquarelli del Maestro Carlo Maria Giudici
Le opere di Carlo Maria Giudici, sono trasformazioni liriche che si manifestano attraverso sensazioni personali ed esprimono l’animo sensibile del Pittore di fronte alla Natura, che Lui sorprende nei suoi aspetti più genuini e la ritrae con maestria sulla Sua tavolozza .
La Sua spontaneità artistica si può notare nello studio del paesaggio, che scopre con l’istintivo desiderio del colore e dell’armonia e porta l’osservatore in un’atmosfera poetica di chiaroscuri di eccezionale morbidezza.
La dote di comprendere la poesia nelle Sue opere conferisce al Maestro grande pregio e la forte preparazione tecnica infonde nei suoi quadri luce e calore.
La critica può definire la Sua pittura spontanea, etica e illuminante è un Artista che sa cogliere al momento giusto le forme e le luci mutevoli dei soggetti ispiratori.

- Carmelina Rotundo Poetessa Scrittrice - Membro Accademia Internazionale Gentilizia “Il Marzocco” - Premio Gran Prix Internazionale “GIORGIO VASARI” 2008 di Firenze
24 marzo, 2008

LA FELICITA’ DEL COLORE
La felicità del colore appartiene a CARLO MARIA GIUDICI, un pittore che comunica, attraverso le sue opere il rapporto d'amore e di armonia che egli vive con il Creato tutto.
Così i suoi fiori ,i suoi paesaggi brillano di MERAVIGLIA, quella meraviglia che è dentro di noi, intorno a noi e che spesso,offuscati dalla routine, dall'abitudine non riusciamo a comunicare a cogliere.
Con la felicità del colore, Carlo illumina lo sguardo di chi si avvicina alle sue opere e parla al cuore.
I suoi alberi colorati sembrano intonate sinfonie le piu' belle, le piu' dolci....
Quando nel 1973 il pittore va in giro a realizzare i suoi primi lavori, li fa con i gessetti e gli acquaerelli e i suoi soggetti preferiti sono scorci lungolago e la figura di Cristo in croce.
A Carlo Maria Giudici piace percorrere i sentieri tra i boschi ,lungo i fiumi, passeggiare vicino al mare e giocare su momenti d'effetto come i tramonti ,le albe,i tempi del cambiare delle stagioni, delle condizioni atmosferiche...
"I suoi colori preferiti?"
I gialli, gli arancioni, punti di rosso, senza dimenticare gli azzurri, i verdi, spaziando dai colori d'impatto agli sfumati.
L'arte intesa come modo di comunicare la Bellezza che c'è in noi, in ogni Creatura ,la felicità dell'incontro tra esseri umani e con il Creato è la missione di questo grande - semplice - sensibilissimo artista.
...Come se il cielo fosse in noi, dentro di noi

ALLA FELICITA' DEL COLORE DI CARLO MARIA GIUDICI, Carmelina dedica.
S. Pasqua 2008

La gioia è leggerissima eppure...
non lascia spazio vuoto nell'interno del tuo essere.
Invade,penetra ,conquista ogni angolo dell'anima.
La gioia è leggerissima eppure..
dà peso alle tue speranze,rinvigorisce
la voglia di vivere,
offre lo stimolo a superare ogni ostacolo.
La gioia è come una piuma, basta un alito
di vento per portarla in alto,
basta una ventata d'indifferenza
per farla cadere.
La gioia non ha voce non ha colore,non ha suono
aspetta il tuo
e, le note giuste sul pentagramma della felicità è lei a metterle...
Quando puoi fermarla un attimo nel cuore ne senti il profumo
e sei felice!
Carmelina

- Corneli Cinzia Poetessa scrittrice Recensione Comunicato Stampa - Personale di Pittura Confcommercio - Unione Commercianti Lecchesi – Lecco “ La mia Brianza” 2008
Tenui colori adagiati nella tela che li assorbe quasi a proteggere dalle incognite di un mondo esterno, colori distesi come soffice ovatta, ma anche colori violenti a contrastare e sottolineare la delicatezza delle opere. La leggerezza della loro trasparenza penetra nell’anima, una leggera malinconia ci avvolge. Acquerelli miscelati come la vita, come il ricercare la sicurezza di un passato e fermare il tempo che implacabile scorre. Tocchi di luce con la speranza di andare oltre, con l’immaginazione libera di correre ed il respiro che d’incanto si ferma. Tutto sembra apparire dietro una dolce nebbia, invisibile. Contorni sfumati, disfatti lentamente, imbevuti, evaporati, ma evidenziati e arginati da tratti finissimi e veloci, come a trattenere emozioni che vibrano nell’anima e nel cuore. Un equilibrio ben definito, allo stesso tempo morbido e volubile. Il tempo sembra scorrere, le forme sembrano seguire un eco lontano, riconsegnarci ricordi svaniti, mentre noi siamo lì, ed osserviamo…

- Noemi D’Angelo Giornalista - Articolo Giornale di Lecco “Carlo Maria Giudici espone a Palazzo Falck: La mia Brianza” - Personale di Pittura Confcommercio – Unione Commercianti Lecchesi – Lecco
…..Si tratta di cartoncini patinati di formato quadrato dipinti con tempera acquerellata, inchiostro e pastelli a olio. Dominano in tutte le opere una vivace gamma cromatica che cerca di riprodurre l’esatta atmosfera del paesaggio ritratto e una luminosità intensa che, ottenuta applicando al supporto un impasto di caolino, sembra dare moto al dipinto acquerellato e riesce a catturare immediatamente lo sguardo dello spettatore.

- Dorella Dignola Poetessa scrittrice – Espressioni poetiche - Personale di Pittura Confcommercio - Unione Commercianti Lecchesi – Lecco “ La mia Brianza” 2008
Gli azzurri tenui ed i bruni, i rossi, i verdi ed i gialli di Carlo Maria scolpiscono la natura che in magica fantasmagoria si trasfigura!
Note armoniose poggiano sul rigo dello spartito dove Carlo Maria riempie di colore e compone la sua sinfonia.

ACQUARELLO (Il Lambro)

Tra zolle boschive
Trasparenze colorate
D’acqua sorgiva.
Luce profonda
Rigata da tronchi
E da rami inverditi.
E s’indovina il cielo,
Ed il sole che filtra
Bagliori di luce
Sulla terra bruna;
una sosta di pace
sul sasso spaccato.
E nell'ombra ciclamini
chini sullo stelo,
daranno a bambini
un timido saluto.
Dorella Dignola

Poesia suggerita dalla visione del dipinto “Il Lambro” che fa parte della serie “La mia Brianza”

- Enza Conti Direttore Accademia Internazionale Il Convivio – Antologia dei premi – Poesia, Prosa e Arti Figurative e Angelo Musco IL CONVIVIO 2007 - recensione
….Campanone Colle Brianza l’opera pittorica di Carlo Maria Giudici colpisce il fruitore sia per lo stile artistico che per il gioco di colori che descrivono il segreto linguaggio di un paesaggio che condensa emozioni e sentimenti. L’azzurro del cielo e i colori della natura si manifestano in tutta la loro bellezza. Campanone, località della Brianza, diventa l’affascinante melodia di un ambiente che rapisce l’occhio dell’artista, il quale attraverso il tocco sapiente del suo pennello, trasforma tale melodia in linguaggio artistico. Lo stile di Carlo Maria Giudici mira all’intonazione delle tinte, che nascono da una vitalità creativa e dall’emozionale percezione della realtà esterna.

- Enrico Rigamonti Scrittore – Commento - Personale di Pittura Confcommercio – Unione Commercianti Lecchesi – Lecco “ La mia Brianza” 2008
L’artista deve essere , quasi per antonomasia, un creativo e non solamente in ordine all’ essenza della produzione intellettuale, ma anche della tecnica, attraverso cui si giunge alla sua esternazione.
Ciò vale ovviamente anche per i pittori, chiamati - pure dalle mutazioni del gusto estetico, fisiologiche nel pubblico di ogni epoca - ad un continuo aggiornamento delle modalità di raffigurazione.
Carlo Maria Giudici nel momento in cui ha elaborato la combinazione colore – acqua - cartoncino, ha dimostrato estrema versatilità, frutto di indubbio estro, puntualmente poi tradottasi nei dipinti, così realizzati.
La loro visione evidenzia, pare giusto rilevarlo, un’intima ed intensa correlazione tra il dato stagionale – meteorologico da un lato e l’intensità dei colori dall’altro.
E’ così dunque possibile cogliere, ad esempio, nei quadri raffiguranti un improvviso temporale estivo, la drammatica esplosività dell’immagine, quasi che ci si trovasse in presenza di un’eruzione vulcanica.
Le tele raffiguranti pacati ambienti lacustri o campestri inducono, invece grazie ad una sapiente tenuità cromatica, a grande serenità e a desiderio di riflessione.
Il tutto ancora una volta a comprovare quanto sia importante ed a tratti decisivo il rapporto tra immagine e reazioni psicologiche degli individui e delle collettività.
All’amico pittore dunque un solo ulteriore commento banale forse , ma mi auguro efficace e comunque sentito : bravo Carlo!

- Maria Loreta Pusceddu Direttore Biblioteca Civica Città di Pontida
Introduzione alla Personale di Pittura – Sala Consiliare “Pinamonte da Vimercate”
Rapide pennellate che lasciano traccia di sé sulla tela; traspare l’urgenza di trasmettere uno stato nascente ed in rapida evoluzione che coglie l’artista nella frenesia di comunicare.
La pittura si fa poesia, una composizione ermetica che comunica attraverso sprazzi di frasi, parole accostate in rapide successione e legate da un unico filo conduttore.
Questa è l’arte del maestro Giudici, il colore dà forma e contenuto alla sua opera, si fa segno e ci consegna un’immagine trasfigurata della realtà colta dal maestro.

- Enza Conti Direttore Accademia Internazionale Il Convivio
Presentazione alla Personale di Pittura – Sala Consiliare “Pinamonte da Vimercate” Città di Pontida
Il linguaggio artistico di Carlo Maria Giudici colpisce il fruitore, perché nelle sue opere vanno a confluire emozioni e sentimenti, trasformandosi in forza espressiva. Si tratta di un artista che non si ferma alla staticità dell’essenza, ma mira ad una continua evoluzione pittorica e ad una ricerca espressiva, che si materializza opera dopo opera. I suoi paesaggi nascono dal rapporto diretto con il bello, con i segreti della natura e dei paesaggi, cioè di quel mondo che solo chi sa guardare con gli occhi interiori riesce a scoprire e trasformare in arte, nella quale si evidenzia l’affascinante melodia del suo io che gli consente di armonizzare suoni, colori e voci del mondo, dietro il tocco equilibrato del pennello che inonda lo stile.
Nelle opere di Carlo Maria Giudici il paesaggio si intesse di colore ed il colore si tramuta in forme, in un rapporto che si unifica e si condensa nella profondità dello spazio. Il suo cromatismo rivela il nitore delle superfici e lo sfondo diventa guida del soggetto. La sua personalità artistica si estrinseca, quindi, grazie ad una sensibilità ed ad una ricchezza delle forme che si trasformano in suggestive atmosfere, quale sintesi della raffinata armonia estetica dell’opera. Si tratta del risultato di un intenso lavoro fatto di elaborazione tecnica e attenta osservazione dei soggetti. Tutta la pittura dell’artista, infatti, è innervata da un limpido controllo del disegno e del colore, perché le linee, seppur impercettibili, sono ben cadenzate e rendono l’opera, attraverso un connubio armonioso tra cromia ed espressività, intensa di vitalità. Importante è infine l’optimum comunicativo che si manifesta attraverso l’accostamento di tonalità, le quali, senza appesantire l’immagine, distendono l’occhio perché il tutto nasce dai colori che dolcemente passano dal verde della natura all’azzurro del cielo, per poi lasciare spazio al rosa, al giallo, al rosso e al marrone, colori che con totale naturalezza compongono ora gruppi di case, ora barche adagiate sulla rive o cime di monti, i quali in un dolce abbraccio completano l’insieme dell’opera. Nell’arte di Carlo Maria Giudici si riscontrano perciò armonia, vita ed emozione che, attraverso una elaborata tecnica, conducono, alla contemplazione, all’estasi e al sublime.

- Personale di Pittura – Sala Consiliare “Pinamonte da Vimercate” Città di Pontida Bergamo
L’ECO DI BERGAMO 3 dicembre 2008 Redazionale
A PONTIDA LA NATURA A COLORI DI GIUDICI
E’ stata inaugurata sabato pomeriggio nella sala Consiliare “Pinamonte da Vimercate” di Pontida la personale di Carlo Maria Giudici, pittore lecchese.
Cinquantaquattro anni, già vincitore di diversi premi come il “Città di Alessandria” o il Critica ModernArt, Giudici – come ha detto nel presentarlo Maria Loretta Pusceddu, responsabile della biblioteca e di molti eventi culturali locali – anche se la sua pittura “comunica soprattutto la serenità” è in realtà “un autore solo apparentemente semplice”; è “solare e positivo”, ha uno stile “immediato, piacevole” eppure “mai banale”. Alcune sue tempere acquerellate esposte sino a domenica 7, come ad esempio “Dal Cornizzolo”, “Nella brughiera”, sono prove decisamente riuscite. Da segnalare anche quadri un po’ “fauves” come “Il Lario - Impressioni”, già premiato dalla International Academy of Dioscures, “Imbersago l’Adda” e “Valvarrone - Sassi XIII” posto proprio all’ingresso della mostra.
Giudici ha voluto in questa occasione accompagnare le sue opere a brevi componimenti poetici di Dorella Dignola. “ E’ un fatto abbastanza singolare - ha detto lei stessa, intervenendo a Pontida – che ciò che io scrivo con parole, Carlo Maria Giudici l’abbia dipinto: se pur restando a distanza, di spazio e di tempo, evidentemente abbiamo guardato il paesaggio insieme”.
Ascoltando la recita di alcuni suoi versi l’impressione era proprio che quelle “luci colorate d’acqua sorgiva” di cui parlavano fossero state messe su tela. Con un’enfasi affidata al colore che è un atto di fiducia nei confronti delle cose: “Guarda i colori e la natura ti sarà amica. Guarda i colori e la vita ti sarà amica”. “Spero di non deluderVi” ha risposto simpaticamente il pittore all’applauso, caloroso, del pubblico. 2Io,certamente, su questa strada continuerò”.
Erano presenti anche Silvano Ravasio presidente della Comunità dell’Isola Bergamasca, e Valerio Gelmi, direttore della Pro Loco di Pontida. Il Sindaco, onorevole Pierguido Vanalli, si è fermato a lungo in mostra, soddisfatto del numeroso pubblico intervenuto a quello che si è
trasformato presto in un piacevole “happy hour”.

- Giovanna Li Volti Guzzardi Presidente - Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori
(A.L.I.A.S.)-MELBOURNE-AUSTRALIA
Recensione 2° Premio Concorso Internazionale ALIAS 2008 – Melbourne - Australia.
I quadri del pittore Carlo Maria Giudici sono di una bellezza rara, i colori e l’armonia di cui sono ricchi, danno la sensazione di vivere in un mondo magico, creato da lui per allietare i suoi ammiratori. “Neve sulla città” Secondo classificato al Concorso A.L.I.A.S. 2008, è un sogno fatto realtà, infatti, il gioco dei colori e il tocco magico dei pennelli, fanno sognare. Tutte le sue creazioni fanno vibrare i sensi, perché regalano un effluvio di emozioni che solo un mondo magico possiede.
E la sua Arte è magia!

- Giorgio Falossi Critico d’Arte – Editore del Catalogo Il Quadrato Milano
Presentazione alla Personale di Pittura – Sala Consiliare “Pinamonte da Vimercate”
Città di Pontida
Pittore che si dedica con ugual impegno sia all'acquerello che all'olio.
In entrambi i casi ne esce una pittura che si distingue per i colori vivaci e le pennellate che scendono a pioggia come per ricomporre un mosaico di paesaggi e qualche natura morta.
Un disegno nitido, una linea contenitrice che segue il confine tra realtà e fantasia, fermandosi sulla natura e i suoi aspetti poetici.
Primavere ed amori che segnano il linguaggio di questo Artista in un coinvolgimento dell'osservatore che segue fremiti ed emozioni di Carlo Maria Giudici e la sua pittura, lontana dai rumori e dallo spettacolo per concretarsi in una dolcezza spirituale."

- I° Classificato al Concorso Nazionale ed Internazionale Giuseppe Gioachino Belli
2008 - XX Ediz.
Accademia G.G. Belli istituzione del Comune di Roma.
Motivazione pubblicata sull’antologia redatta per l’occasione.
La descrizione della natura, delle sensazioni, degli umori e degli odori che evoca, è il tema dominante di questo interessante Autore, tanto originale da trasfondere gli emblemi più significativi della realtà che lo circonda persino nelle figure a Lui più care, siano esse familiari, siano esse conoscenze.
E’ chiaro un talento discreto e sereno, in questo Autore, ma altrettanto chiaro in Lui il talento che trasfonde in dipinti ad olio, a tempera, e soprattutto - come per questo Concorso Internazionale Belli in acquarello e gesso - di alta trasfigurazione semantica (Impressioni a Varenna…….

- Carlo Nespoli Fotografo - Inaugurazione studio di pittura Lecco e-mail 11/06/09
.....Quando nel corso della vita si hanno di queste emozioni, tutto fiorisce, dalla gioia alla pienezza di spirito.
Carlo Maria Giudici è un bravo artista, semplice nel mostrarsi, conosciuto e ben voluto, ma soprattutto (aggiungo io), con tanta energia e capacità espressiva.
Tra le persone vicine a questo pittore, che leggono sensibilità, amore e poesia nei suoi dipinti, ci siamo anche noi ed è doveroso di cuore complimentarci (unendoci alla moltitudine di persone presenti), per l'impegno mostrato nel suo lavoro artistico e di crescita.
Carlo e Mira

- Domenico Cannone Presidente - ACCADEMIA INTERNAZIONALE PARTENOPEA “FEDERICO II” Napoli Inaugurazione studio di pittura Lecco
Osservando con occhio attento le opere dell’artista Carlo Maria Giudici, svariando attraverso le varie tecniche pittoriche, si ha l’impressione di trovarsi immersi nelle innumerevoli sfumature di colori, temi che talvolta portano la mente a confondersi in un cielo cosparso di fiori in un prato infinito di essenze colorate.
Un artista capace di trasmettere una forte emozione attraverso le diverse nonché numerose pennellate cromatiche, rivelate dalla Sua natura artistica - coinvolgente.
I colori sono intensi ed analizzano la Sua perfezione di descrivere il sentimento con evidenti connotazioni gestuali.
Sono risultati che affermano la Sua capacità artistica, di saper raccontare i sogni e le emozioni attraverso la stesura del colore.

......segue in allegato!
 

Immagine: Carlo Maria Giudici Il Crocifisso cm 13 X 18 Tempera acquarellata 2007. L'opera è stata gentilmente donata dall'artista ad ACC Associazione Culturale Creativa per la raccolta fondi promossa in favore e a sostegno delle attività di ASC Arte Sacra Contemporanea mediante la lotteria a premi "Dona, Gioca, Colleziona Arte" che si è tenuta in primavera 2013.



[ segue... ]
[ download allegato ]
[ 1181-CMGIUDICI.pdf ]




ARCHIVIO > APPROFONDIMENTI

10/10/2017
Filippo Rossi alla rassegna d'arte contemporanea Arte, Civiltà e Sacro per abitare la Terra


25/09/2017
Giovanni Morgese alla rassegna d'arte contemporanea Arte, Civiltà e Sacro per abitare la Terra


08/09/2017
Gabriele Di Maulo alla rassegna d'arte contemporanea Arte, Civiltà e Sacro per abitare la Terra


16/06/2016
DIALOGO NELLA COMUNITA un rinnovo della Modernità di Oscar Mauri


16/02/2016
WILLIAM XERRA - IO MENTO


22/01/2016
Paolo Scirpa. L'Artista calligrafo della luce elettrica.


05/11/2015
CARLO IACOMUCCI ALLA COLLETTIVA DI SANT’ORESTE CON L’OPERA “PAX E ARTE” di Tiberio Crivellaro


26/02/2015
Un segno di ecumenismo e di pace nel tabernacolo dello scultore Gabriele Di Maulo per la Chiesa “ SS. Pietro e Paolo” a Rovello Porro (Co)


10/12/2014
MOSTRA DI ARTISTI CONTEMPORANEI INSIEME PER IL FUNDRAISING 2014


04/11/2014
Marta Popescu Jianu - Pittrice di Icone


23/10/2014
Florine Offergelt - L'Arte di Florine


24/07/2014
Maria Bonaduce - Raccoglierò i frammenti sparsi dell'anima


17/04/2014
MAURO DE CARLI - OPERE GRAFICHE E PITTORICHE


28/02/2014
Spero... ergo sum! di Giuseppe Roda e Roberto Locatelli


29/01/2014
ALBERTO GIANFREDA - Scultura, Paesaggio, Architettura


14/12/2013
FLAVIO BARTOLOZZI - Un cammino artistico di Nonviolenza e Pace


06/12/2013
Strumenti e simboli dell'arte di Camilla Marinoni


21/11/2013
RINALDO INVERNIZZI - Paesaggi di Risurrezione


10/09/2013
NICOLA LIBERATORE il sacro, l’uomo, l’arte


05/09/2013
Ilaria Forlini. Ruggine: materia che genera se stessa.


23/08/2013
CARLO MARIA GIUDICI 1973 - 2013 Quarant'anni di vita artistica


12/08/2013
L'Arte Cristiana di GIOVANNI MORGESE


24/07/2013
I COLORI DEL SILENZIO - FILIPPO ROSSI


17/07/2013
TARSHITO, GUERRIERO D’AMORE


25/05/2013
CARLO IACOMUCCI - Interpretazioni chimeriche della realtà


30/04/2013
FEDERICO COZZUCOLI - LITURGIA DELLE OPERE


29/03/2013
BIOS VINCENT LA NUOVA DIMENSIONE DEL SURREALISMO


04/03/2013
Dona Gioca Colleziona Arte


16/02/2013
Enrico del Rosso Comunicazionismo


01/02/2013
LA VISIONE IRONICA DI VIERI PARENTI


18/01/2013
TEOLOGIA E POESIA VISIVA DI SILVIA VENUTI


03/01/2013
I RITRATTI SPIRITUALI DI CRISTINA OGNIBENE


05/12/2012
RENZO SCOPA. Nel segno del sacro. Fino al 6 gennaio in mostra ad Assisi


05/11/2012
Tibet. Tesori dal Tetto del Mondo


29/10/2012
Florens 2012 Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali


03/10/2012
Steve McCurry - Viaggio intorno all’Uomo


30/08/2012
L'UOMO, DA DIONISO A CRISTO


08/08/2012
DIVINA BELLEZZA


05/07/2012
Filippo Rossi pittore fiorentino


22/05/2012
IOTIAMO, Borgosesia fra arte e futuro


01/05/2012
La Toscana Contemporanea nel Segno della Pace. Le dodici Stazioni della Via Crucis nella Chiesa di San Paolo in Pistoia


02/04/2012
'Dio Padre, nostro contemporaneo'


27/03/2012
Pupazze di Bova. Manifestazione della tradizione culturale


24/02/2012
O si fa cultura o si muore!


02/02/2012
Natività ‘77 Per un nuovo impegno di Richard Mutt


17/12/2011
Le riflessioni... di Carlo Iacomucci


29/11/2011
Steve McCurry


04/11/2011
Lettera Aperta... di Tarshito


11/10/2011
Luce... di CLARA BRASCA


21/09/2011
IOTIAMO di Spanedda


06/08/2011
La bellezza è da salvare? Variazioni extra-canoniche su religione e arte


26/05/2011
IO TI AMO di Antonio Spanedda


05/05/2011
Il filosofo Salvatore Natoli presenta il Festival Biblico 2011


11/03/2011
Il corpo si fa assenza. Credo di un artista non-figurativo di Filippo Rossi


30/01/2011
Arte e Chiesa di Andrea Dall'Asta


17/12/2010
'Il gesto anti-gnostico' di Pierangelo Sequeri


02/12/2010
IL VALORE DELLA CULTURA


14/11/2010
L’arte sacra del nostro tempo - Giuseppe Betori


23/10/2010
PER UN MANIFESTO PROGRAMMATICO DELL’ARTE SACRA


24/08/2010
ASC Day 2010 a Rassa (VC) Valsesia


14/07/2010
ASC DAY 2010


16/06/2010
Incontro - dialogo con l’Artista Tarshito


14/06/2010
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI VILLA ADRIANA - LAZIO


07/06/2010
India. I volti del sacro


04/06/2010
Astratto in chiesa: ma chi lo capisce?


07/05/2010
Le Avanguardie dell'Arte Sacra


29/04/2010
LE AVANGUARDIE DELL'ARTE SACRA




archivio: [ ARTE SACRA CONTEMPORANEA ] | [ EVENTI ] | [ VIDEO ] | [ APPROFONDIMENTI ]

 


comunicazionecreativa - all rights reserved - credits
ACC associazione culturale creativa (associazione di promozione sociale no-profit)
CF 94067500036

ASC VIDEO

clicca sulle immagini per vedere il video



VideoTop Paolo Simonotti presenta IOTIAMO 2045 Capsula del tempo di Antonio Spanedda



Incontro con William Xerra Accademia di Brera 1a parte



Incontro con William Xerra Accademia di Brera 2a parte



Incontro con William Xerra Accademia di Brera 3a parte



Incontro con William Xerra Accademia di Brera 4a parte



Presentazione mostra Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana



IOTIAMO Contemporary Art Project



ASSISI. JOVANOTTI CANTA “IL CANTICO DELLE CREATURE”



Revealing GOØD



NEOREALEASTER



Fe & Arte 2012 - Sequeri 1



Fe & Arte 2012 - Sequeri 2



Mostra di Artisti Contemporanei insieme per il Fund Raising 'Dona Gioca Colleziona Arte'



IOTIAMO. Una dichiarazione d'amore. Una mostra d'arte contemporanea



No Strangers



Mimmo Paladino, installazione in Piazza Santa Croce, Florens 2012



CONCEPTUAL ART 2012 - WELL DESERVING "Everyday"



Passio 2006-2010



Meet the Artist Jan 2012: Brandenburg Spring Choral Festival



Black Voices - Something Inside So Strong



Makoma - Moto Oyo



The Tree of Life Chapel - Braga, Portugal



Calligraphy : Julien Breton - Kaalam



The Art of Living Sri Sri Ravi Shankar



Terra Rut di Camilla Marinoni



Fuoco Mosè di Camilla Marinoni



Mina - Dalla Terra (Magnificat di Marco Frisina)



Ravi & Anoushka Shankar - Raga Anandi Kalyan



La Sapienza risplende. Madonne d'Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento



ASC DAY 2010 Alta Valsesia VC Italia



ST STEPHEN,ST MARTIN-IN-THE FIELDS...



Mondo Vibrante



La DIVINA COMMEDIA



DALAI LAMA - I 18 PRINCIPI FONDAMENTALI - (The Dalai Lama's instruction on Life)



Intervista Don S. Barbaglia, A.B. Del Guercio



INNO AL BEATO GIOVANNI PAOLO II di mons. Marco Frisina



L'armonia della Vita di Terzani



IO TI AMO by Antonio Spanedda



Divine Comedy Divina commedia inferno 1° canto



Uomini di Dio di Xavier Beauvois



Affezione di Mons. Pierangelo Sequeri



Madre Teresa. Una bambina di nome Gonxhe



Eremo outing di Paola Lotti



O Tannenbaum (Oh, Christmas Tree) (Vince Guaraldi)



I am Jesus



Passione secondo Luca: ANTEPRIMA



The White Light Festival



ČIURLIONIS: Un viaggio esoterico 1875 – 1911



Waldemar Januszczak on Raphael



Homage to Muslim Art depicting Muhammad



Dentro l'Ultima Cena: Il tredicesimo testimone



Biennale delle chiese laiche 2010 Design



Vision by Margarethe von Trotta www.zeitgeistfilms.com



KEMO'-VAD, DANZARE NEL VENTO



Le reliquie del Buddha all'Accademia di Brera



Insieme a Don Tonino Bello...



Flare II - A Conversation with Antony Gormley



Jeremy Rifkin, 'La civiltà dell'empatia'



Sacred Music Colloquium (CMAA)



Da pellegrini sui Sacri Monti


Segnala i video da pubblicare a: asc@artesacracontemporanea.it




http://www.spanedda.it

Antonio Spanedda

http://www.stefanopizzi.com

Stefano Pizzi

http://www.priod.it

Roberto Priod

http://www.xerra.it

William Xerra

http://www.wedocare.eu/it

Associazione WeDoCARE

http://www.nizzoliarchitettura.com

Nizzoli Architettura

http://www.gabrielemandel.net

Gabriele Mandel

http://www.tarshito.com

'Tarshito' Nicola Strippoli

http://www.liceoartisticomonza.net/sito2011/progetti/pras/

POLO DI RICERCA ARTE SACRA CONTEMPORANEA

http://www.beniculturali.it

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

http://www.udinecultura.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/cultura/it

Udine città del Tiepolo

http://www.passionedicristo.org

LA PASSIONE DI SORDEVOLO

http://federicocozzucoli.net/

Federico Cozzucoli

http://www.paoloscirpa.it

Paolo Scirpa

http://www.cittadellarte.it

Michelangelo Pistoletto

http://www.associazioneculturalecreativa.it

ACC